Captain Marvel è uno degli eroi più importanti della casa dell'idee.
Nato come alieno esiliato, il Kree Mar-Vell si è dato un nome per difendere la sua nuova casa da ogni possibile minaccia.
Dopo un incidente con le radiazioni Kree, prese sotto la sua ala una donna, Carol Danvers, che si unirà a lui sotto il nome di Ms. Marvel.
Alla morte del capitano molte altre persone tenteranno di onorarlo prendendo il nome, ma senza successo.
Per un breve periodo di tempo, Captain Marvel tornerà in vita e quando se ne andrà per la seconda volta, Carol Danvers, capendo finalmente quanto Mar-Vell contasse nella vita di tutti, deciderà finalmente di prendere il suo posto, diventando la nuova e tostissima Captain Marvel.
Nel MCU oramai Thanos ha fatto quello che ha fatto e quando abbiamo visto l'ultima scena, sapevamo già chi sarebbe arrivata in soccorso degli Avenger.
Captain Marvel da un po' di tempo è stata etichettata come "L'eroe più potente della Terra".
E non è del tutto sbagliato, visto il suo addestramento, il suo set di poteri e la sua volontà indomabile.
Dopo Infinite War, serviva un arma segreta per avere più possibilità di bilanciare i conti in futuro e Carol Danvers è quell'arma.
Ma nonostante i suoi titoli, il suo ruolo e i suoi poteri, il film non mi ha dato la sensazione che speravo.
Non perché sia un brutto film, ma perché non sono riuscito a entrare in empatia con esso.
Già dai Trailer non mi prendeva molto come film Marvel, ma aveva anche qualcosa di più.
Non era come "Doctor Strange" o come "Black Panther" che, per mia opinione, non sono i migliori della lista, ma almeno erano dei piacevoli passatempo.
Sono andato al cinema per dargli fiducia.
E come vedremo, la fiducia è uno dei punti ricorrenti del film, ma la mia paura è questa:
Captain Marvel soffre della stessa sindrome da Infinity War di cui soffriva "Ant-Man and The Wasp" oppure è semplicemente un film appena sufficiente?
Scopriamolo.
Durata: 124 minuti
Regia: Anna Boden, Ryan Fleck
Vers (Brie Larson) è una guerriera Kree.
Soffre di amnesia e durante il sonno ha dei ripetuti flash che le fanno vedere spezzoni della sua vita precedente.
La sua unità, comandata dal comandante Yon-Rogg (Jude Law), viene mandata su un pianeta per combattere la minaccia più grande per l'impero Kree, gli Skrull, alieni mutaforma che puntano a infiltrarsi in vari pianeti e conquistarli, guidati dall'astutissimo Talos (Ben Mendelsohn).
Durante una lotta finisce sul pianeta C-53, conosciuta come "La Terra" nel 1995.
Tra una lotta e un altra fa la conoscenza dell'agente S.H.I.E.L.D. Nick Fury (Samuel L. Jackson).
In quel luogo, Vers si sente strana, sente di essere collegata al pianeta, di averci vissuto per una vita e così comincia a investigare.
Ma in una guerra dove tutti si nascondono, si travestono e mentono, di chi ti puoi fidare?
Brie Larson è stata brava a intepretare un personaggio forte e orgoglioso, ma nel film ci sono momenti discontinui che fanno alzare l'interesse per poi mandarlo sotto terra.
Non sono un male, ma si passa dal momento "Battuta tosta e convincente" a "Battuta che dovrebbe far ridere ed esaltarmi ma che non fa ridere né mi esalta".
La storia della sua crescita ha lo stesso identico ritmo delle sue battute.
Normalmente nel "Viaggio dell'eroe" c'è sempre quella parte dove l'eroe si arrende, dove raggiunge il punto più buio e profondo, ma che dopo essersi ripreso è più che deciso a portare a termine la sua missione.
Qua invece funziona così:
"Sono OP!--Cacchio, rimango OP ma leggermente meno OP!--Sono indissolubilmente OP!"
Posso dire che è comunque un ottimo messaggio.
Un eroe, per quanto possa essere ferito o umiliato, si alzerà sempre per fare ciò che è giusto, ma praticamente l'abbiamo già visto fare una decina di volte.
Solo che invece di Captain America o Iron Man al loro posto c'è Captain Marvel.
Per il resto non c'è molto da dire.
Samuel L. Jackson è bravo come sempre.
Una cosa davvero interessante invece sono gli Skrull.
Tragici ma allo stesso tempo simpatici.
Il loro ruolo in questo film cambia, esattamente come quando imitano qualcuno, mentre le loro battute riescono a strappare almeno una risatina allo spettatore.
Lo stesso ritmo discordante c'è dal lato dei villain del film.
Per quanto i film Marvel possano essere spettacolari o divertenti, il cattivo di solito è la parte meno memorabile.
Non sempre, ma ogni volta che viene realizzato un cattivo figo, ce ne sono tre che puoi facilmente dimenticare.
Ma in questo film le cose sono diverse, non si parla del cattivo come di una persona, ma come di un concetto stesso, si parla di guerra.
E la guerra è solo un peccato che una popolazione infligge e si auto infligge per futili motivi.
Solo un eroe può rimettere le cose a posto.
"Non ho cominciato io questa guerra, ma la finirò!"
Alla fine della fiera, il film soffre veramente della sindrome da Infinity War oppure è semplicemente un film sufficiente?
Direi la seconda, ma, c'è sempre un ma, ha la sufficienza meritata...e mezzo.
Come ho già detto il ritmo è discordante, alcune battute non funzionano come dovrebbe, il viaggio dell'eroe è leggermente sballato e l'aura di femminismo non mi ha convinto molto, forse perché ho un Haki più forte.
Ma nonostante questo, non gli si può negare gli effetti che avrà in seguito.
Il MCU anche con l'arrivo di Vedova nera e Scarlet Witch è sempre stata una fornace di film con protagonisti maschili, questo perché anche nella stragrande maggioranza dei fumetti è stato così fin dall'inizio, ma non è questo il punto.
Con questo film tantissime bambine, e forse anche bambini, potranno avere la loro potentissima icona nel mondo dei supereroi.
Immaginatevi la discussione:
"Ahahaha, io ho una mega armatura!" dice il bambino.
"Io sono un reattore alieno vivente B-I-T-C-H!" risponde la bambina.
Oltre a questo, anche se il concetto di "Gli eroi si rialzano sempre" è stato già ribattuto, non per questo è da sottovalutare.
Carol Danver ha vissuto una vita tra le limitazioni della sua famiglia e della società e ogni volta si è fatta male.
Lei sa bene che nessun altro può colpire duro come fa la vita.
Ma l'importante non è vincere,l'importante è come resisti ai colpi, come incassi anche se finisci a terra hai la forza di rialzarti.
Così sei un eroe.
E non importa se uomo o donna, se senti di essere forte, puoi dimostrare di essere forte.
Questo è il motivo per cui "Captain Marvel" si becca la sufficienza meritata.
Perché il mezzo punto invece?
Per lui:
L'articolo finisce qui Ladies and Gentlemen.
Alla prossima!
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