"One Piece" è un anime spettacolare che non si basa solo su cavolate, ma anche su elementi che esistono veramente nella vita reale."
"Oda è una autore geniale nell'ambito fumettistico, ovvero un Rara avis, una persona fuori dal comune con una immaginazione superba."
"Ogni saga di "One Piece" non è mai riuscita ad annoiarmi, ma grazie alla sua storia sui generis riesce ad avvincerti e farti amare questo capolavoro."
"Ciao bimbi e benvenuti ad un nuovo capitolo della Nerd cultura"
(Commenti presi dalla pagina Anime Click.it e da Dario Moccia.)
Ladies and Gentlemen, bentornati e benvenuti nell'anno nuovo insieme a RouleHat, il blog del senno di poi.
Non scrivo da più di una settimana, ma in quel periodo ho avuto modo di meditare su una cosa.
Qualcosa che ogni blogger/youtuber/scrittore/fumettista/appassionato di manga ha nominato, visto o sentito parlare almeno una volta nella sua vita, One Piece.
Era un manga/anime che ho apprezzato per molto tempo, fino a quando non ho smesso di vederlo e leggerlo ben due anni fa.
Ho un caro amico che mi fa gli spoiler per tenermi aggiornato e anche se mi fa piacere sentirne parlare, non mi interessa più come un tempo.
Ero entrato in una sorta di crisi, poi usando la meditazione, ho raggiunto uno stadio particolare, dove cervello e cuore si incontrano e ti danno la chiara risposta alla domanda che stai cercando.
Continuando ad osservare il mondo di internet non sapevo però chi era il più pazzo.
Io...oppure tutti gli altri.
Perché tramite la ragione, alla fine sono diventato io stesso il pirata, io sono quello che fugge sia dai Fan che dagli Haters, colui che non vuole mischiarsi né con il governo mondiale né con i rivoluzionari.
Non fraintendetemi, penso che sia un bel manga, davvero un bellissimo manga.
Ma è veramente la montagna d'oro che tutti quanti venerano?
Questa è la domanda che mi sono fatto e tramite il ragionamento sono riuscito a distillare ben quattro pensieri sull'opera di Eiichiro Oda.
Non sono pensieri o critiche negative sono semplicemente i motivi che mi hanno fatto dubitare e abbandonare il manga.
Trama
Ok, la trama semplice semplice del manga è questa.
One piece è ambientato in un mondo ricoperto dalle acque (diciamo il 90%) e coloro che solcano gli oceani sono i marine e i pirati.
In questo mondo c'è un pirata che ha ottenuto ricchezza, fama e potere, Gol D. Rogers, il "Re dei pirati".
Poco prima di morire per esecuzione, Gol Rogers dirà una frase che spingerà in molti a salpare in cerca d' avventura.
"Il mio tesoro? Prendetelo pure se volete, cercatelo, chi sa se qualcuno di voi lo troverà!"
Quell' enorme e preziosissimo tesoro porta il nome di One Piece.
Molti anni dopo (17 circa) Monkey D. Luffy, detto Rubber, si imbarca alla ricerca di questo tesoro e il suo sogno è di diventare il prossimo Re dei pirati.
Durante il suo viaggio incontrerà amici che si uniranno alla sua ciurma e nemici che cercheranno di ostacolare il suo cammino.
Tutto questo è condito con umorismo, scontri con poteri e abilità speciali, isole bizzarre e molti segreti.
Ma per quanto possa sembrare spettacolare, tutto questo oramai non mi attira più di tanto e qua iniziano i pensieri.
The Jumping Shark
Prima di iniziare chiariamo una cosa, il così detto "Salto dello squalo" è un termine utilizzato prevalentemente nella cinematografia (pur ritrovandosi anche in altri media) per indicare il massimo punto raggiunto da un' opera e che piano piano inizierà a calare sempre di più di interesse fino a sprofondare.
Il termine è molto malleabile perciò quello che per me può sembrare un Jumping Shark, per un'altra persona può non esserlo.
Viene usato anche quando le meccaniche di una storia tendono a ripetersi all'infinito (un esempio tipico sono le serie poliziesche) facendo calare l'interesse verso di essa.
E questa cosa l'ho notata in One Piece.
Quale è il suo schema tipico?
Viaggiano per mare-arrivano su un isola-fanno amicizia con gli abitanti-scoprono il problema dell'isola e la sua storia-si incamminano per affrontarlo- di solito si dividono-prima serie di scontri- prime sconfitte- prime vittorie- riunione- combattimento con il capo dei cattivi- ringraziamenti e festa- tornano a navigare.
Il ciclo si ripete e questo avviene quasi tutte le volte.
Ho detto quasi perché le uniche saghe che si differenziano un minimo sono quelle di Marineford e Dressrosa.
La prima è la mia saga preferita, mentre la seconda è quella che preferisco di meno.
Perché dal mio punta di vista è Marineford che ha cambiato veramente tutto.
Una mega battle royale dove i più forti scendono in campo e dove Luffy perde l'amato fratello maggiore Ace.
(Non c'è bisogno che mi diate del bastardo, lo so che è brutto da rivedere.) |
Luffy vede l'enorme dislivello che c'è fra lui e i nemici che dovrà affrontare nel nuovo mondo e capisce che non potrà fare il cazzone per sempre.
Decide quindi di prendersi un periodo di pausa per allenarsi e dà lo stesso consiglio a tutta la sua ciurma, in modo da riprende il loro viaggio due anni dopo.
Per molti la saga di Dressrosa è importante perché Oda è riuscito a fare l'impossibile.
È riuscito a focalizzare l'attenzione non solo sugli eroi e sulla storia dell'isola ma su ogni singolo personaggio della saga.
Racconta la loro storia, cosa gli ha portati lì, tutto il repertorio che volete.
Ma se vi concentrate, noterete una cosa.
Marineford era una mega battle royale con momenti epici e bombe di feels, ma anche Dressrosa alla fine è una mega battle royale con momenti epici e bombe di feels.
Siccome Marinefor è molto meglio (Questo secondo un mio parere) non c'è quasi nessuna ragione per elevare Dressrosa a "Saga più importante del manga" è solamente una Saga di Marineford con più momenti strappa lacrime.
Sono disposto a dare i giusti meriti a One Piece per avere delle belle ambientazioni, personaggi ben caratterizzati, dei combattimenti spettacolari e anche tematiche importanti riguardo la società.
Ma ambientazioni bizzarre, personaggi sviluppati e botte da orbi equivalgono veramente a un buon manga?
"Tu ce l'hai un cervello o un cuore, vero?" (quello che mi dirà chiunque leggerà questo articolo)
Ok, allora vedrò di passare al secondo pensiero.
21° anniversario
Esatto, nel 2018 One Piece compie ben 21 anni di pubblicazione.
Tutto questo è spettacolare giusto?
Si, sarebbe anche da festeggiare, se non fosse per il semplice fatto che questo record di pubblicazione lo porta direttamente a superare titoli come:
- Astroboy (16 anni)
- CityHunter (6)
- Dai la Grande avventura (7)
- Ken il guerriero (5)
- Dragonball (11)
- Bleach (15)
- Fairy tail (12)
- Naruto (15)
Non c'è nulla di negativo nella continuità di un opera, ma sono uno di quelle persone che sostiene il detto "Un gioco è bello quando dura poco."
Prima vi ho detto come abbia apprezzato le ambientazioni, le storie e le tematiche sociali di One Piece, ma penso che oramai vada avanti quasi esclusivamente per fini commerciali.
Penso che i fan e l'autore stesso si siano fatti prendere così tanto dall'opera da dimenticarsi che alla fine è un semplice battle shonen.
E Oda continua perché sa bene che rimarrà nella storia solo per questa perla, ciò ci porta al terzo pensiero.
Oda è limitato
Se andate alla ricerca dei suoi lavori, noterete che oltre a essere stato l'assistente del autore di "Kenshin Samurai vagabondo".
Ha realizzato 2 lavori.
- Wanted (una raccolta di manga autoconclusivi)
- Romance Dawn (un'alpha di quello che sarebbe diventato poi One Piece)
Oda è un mangaka di talento ed è riuscito senza troppi problemi a trovare la sua strada con il suo stile e la sua storia da raccontare.
Ma così facendo si è creato una gabbia con le sue stesse mani.
Contando che One Piece ora si trova al 65% dell'opera, Oda continuerà a fare questo per altri 10-20 anni.
Un artista dovrebbe essere sempre libero di sperimentare, di provare a creare sempre qualcosa di nuovo.
Lui lo fa, ma tutto ciò che crea finisce dentro la sua Magnus opera.
È un gigantesco buco nero, non dico che sia sbagliata, ma la trovo un pochino triste e limitante come cosa.
Senza contare che Oda ha dichiarato più volte che una volta terminato One Piece si dedicherà a mini storie sui robot.
E a proposito di finale, passiamo all'ultimo pensiero.
Il finale
One Piece negli anni ha fatto provare ogni genere di emozione ai suoi lettori, gioia, tristezza, paura, rabbia, arrapamento, meraviglia, coraggio, amore, fame, ecc.
Ma l'emozioni più forti in assoluto, molti le hanno provate per questo:
La riconoscete?
Questo è il funerale vichingo della Going Merry, la prima nave della ciurma di cappello di Paglia.
Non è mai stato solo un mezzo per solcare i mari, per i lettori e per i personaggi era un membro dell'equipaggio a tutti gli effetti.
Ha le sue emozioni, ha il suo spirito e tutti i membri dell'equipaggio non possono fare altro che piangere e rattristarsi per la dipartita di un'amica che gli ha accompagnati per così tanto tempo.
Calcolate questo.
Oda è riuscito a far piangere mezzo mondo con una barca in fiamme.
Ci è riuscito a nemmeno metà dell'opera.
Questa è la mia domanda: Oda conosce per caso il vero senso della vita?
Voglio dire, le persone ascenderanno a un nuovo livello psicofisico dopo aver letto il finale di One Piece?
Se ha provocato così tanta emozione solo per questa scena, il finale sarà qualcosa di insuperabile.
Il problema che tutto ciò potrebbe portare ad aspettative troppo elevate, questa è più una paura che un pensiero, non vorrei che dopo aver fatto tutto questo, il finale sia da meno.
Se mai dovesse succedere, non mi sorprenderebbe vedere delle pire fatte con i volumi di One Piece.
Temo anche per la sua salute.
Oda è stato ricoverato molte volte per via della stanchezza e dei problemi fisici dovuti al troppo lavoro.
Per quanto molti vorrebbero mettere Oda a scrivere e a disegnare 72 ore su 24, penso sempre che prima o poi tutto ciò potrebbe risultargli fatale.
Conclusioni
I pensieri sono finiti, ma c'è ancora una domanda in sospeso.
One Piece è davvero così spettacolare?
Credo di si.
Non sto scherzando, forse lo è veramente, ma non perché è il fumetto perfetto.
One Piece è spettacolare perché è l'esempio perfetto di Shonen.
Il protagonista parte per raggiungere il suo obbiettivo, incontra nemici e amici, diventa più forte con il tempo imparando nuove tecniche e alla fine riesce a raggiungere il suo scopo.
È un percorso di crescita, partire da zero per diventare hero.
A livello tecnico non mi convince più e sono dell'idea che quando Oda inserisce temi importanti come la schiavitù, le droghe e il razzismo, lo fa solo in maniera superficiale per quella determinata saga a cui sta lavorando.
Ma ciò non toglie il fatto che lo spirito di One Piece sia grande quanto una nave.
Perché principalmente lo Shonen è un genere per ragazzi che stanno crescendo e ciò da più enfasi sull'idea e non sulla sua struttura tecnica.
Per questo ci si può immedesimare con Luffy, perché come lui non sappiamo se il One Piece esista veramente, il One Piece forse non è un tesoro, il One Piece è un'idea.
E le idee sono a prova di proiettili, un po' come il caro Luffy.
L'articolo finisce, qui inizia il nuovo RouleHat e spero di non partire con qualche minaccia di morte.
Buon Gennaio a tutti.
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