giovedì 26 luglio 2018

ConceHat: è davvero necessario mandare avanti una storia?

Ladies and Gentlemen, bentornati su RouleHat.

Quanti di voi hanno visto o letto qualcosa e si sono detti "E poi che cosa succede dopo?!"

Da bambini non ci facciamo questa domanda, ci limitiamo al più classico "E vissero per sempre felici e contenti".

Ma se un bambino, dopo tutto questo, continua a chiedere "E poi che succede?", ci limitiamo a dirgli una bugia e mandarlo a letto.
è grazie a quelle bugie se poi i bambini crescono e diventano adulti pronti a far continuare quelle storie, se in meglio o in peggio questo non lo so.


Il fatto è che quando cresciamo, non ci accontentiamo più delle favolette, per un semplice motivo, cresciamo.
E crescendo abbiamo capito che anche se facciamo qualcosa di "Epico", la storia non finisce lì, la nostra storia continua e sappiamo per certo che terminerà solo con la morte.

Per citare un grande uomo o un grande cavallo: "Il lieto fine è una cosa inventata da Steven Spielberg per vendere biglietti.
è come il vero amore o le olimpiadi di Monaco, sono cose che non esistono nel mondo reale.
Dobbiamo continuare a vivere guardando il futuro."



Credo che la voglia di far continuare una storia, abbia origine dal nostro desiderio di voler unire realtà e fantasia.

Cerchiamo di adattare le nostre vite mortali ai prodotti che leggiamo o vediamo.
Ci da un senso di sicurezza guardare cosa è successo prima, dopo o in mezzo alla storia.

Ma quando cerchiamo di unire la vita reale a quella fantastica, possiamo seguire tutte le regole della fantasia nel mentre, ma arrivati alla fine è la realtà a vincere, in quanto alla fine c'è...beh la fine.

E cerchiamo di evitare l'ultima parte di qualcosa che amiamo in ogni modo, sfruttando i figli e le figlie di una storia.

-Sequel.
-Spin-off.
-Prequel.
-Reboot
-Midquel, ecc.

Se si vuole continuare il percorso di una storia, va più che bene sfruttare questi meccanismi, in questa maniera si crea e si continua ad esplorare un vasto universo immaginario.

Ma tutto questo è davvero necessario?

So che qualcuno di voi prega di notte sperando che il prodotto che si ama duri per sempre e ci dia sempre qualcosa di bello e nuovo, ma ciò non è sempre possibile.
E questa continua voglia di "E poi?" può portare alla lenta distruzione di ciò che si amava.

Il prodotto primo o poi finirà, ma per il momento è importante goderselo a pieno, tipo la vita.
Perciò, è davvero necessario far continuare una storia?

Oggi, vi mostrerò quali sono, secondo me, i motivi validi e quelli non validi per continuare a sviluppare il mondo di una storia.

Perciò iniziamo da quelli più amati, i meno validi.

Nulla di nuovo da dire:

Se c'è una cosa che fa imbestialire le persone è sentire una storia che hanno già visto e che non ha nulla di nuovo da dire.
Quando ci si immerge in un mondo di fantasia si ha sempre la speranza di trovare nuove avventure o, se questo non è possibile, ritrovare le cose più fighe della precedente avventura ed esplorarle ulteriormente.
Continuare a ripetere le stesse meccaniche aspettandosi un risultato diverso non è divertente.
è come quando tua madre ti ripete qualcosa una ventina di volte solo per risponderle con: "Madonna, puoi smetterla, lo hai già detto."
è brutto sia per te che glielo dici sia per lei che lo sente.
E di solito finisce a schiaffi.

esempio: Blues Brother 2


Ha tutto quello che aveva il primo...ma a metà.
Come è possibile descrivere velocemente questo film? In questa maniera:

"Non hai trama, non hai comicità e non hai nemmeno l'altro Blues Brother, a meno che tu non voglia assumermi per scrivere un reboot decente, considerami fuori da questa merda."

Motivi puramente economici:

Fare un qualcosa mossi dalla semplice motivazione economica è...penosa.
Si, per chi fa questa roba è un bene, i soldi possono arrivare a palate e non ho problemi con questo.
Ma farlo quando nella loro testa una vocina inizia a gridare "I soldi stanno per finire, dobbiamo tirare fuori un po' di merda per risollevarci".
Questa è la cosa peggiore del mondo e quando succede, 99,9 volte su 100, o è un disastro al botteghino o una buona uscita in home video, che è un altro modo di dire che stanno nascondendo il fallimento dal grande schermo.

esempio: Sequel della Disney.



La Disney è famosa (O almeno lo era) per realizzare sequel a basso budget dei loro successi, che vendono comunque, ma non ti prendono come gli originali.

Cenerentola 2.
Il gobbo di Notre Dame 2.
E per ultimo il mio preferito: Jafar va dall'oculista.
Vede meglio con il numero 1 o il numero 2?
Inutilità:

Come ho detto in precedenza, che senso ha guardare qualcosa di ripetitivo, fatto a metà e che non vi da nulla di nuovo.
Non ha nessun senso.
Dove è l'utilità?
Forse serve semplicemente a intrattenere, ma per il resto cosa è che danno?
Niente, assolutamente e semplicemente niente.

esempio: Mamma Mia 2.


Già il primo era palloso e so che potreste pensare "Hat a te non piacciono i musical?"
A me piacciono i musical, ma devi saperli trasformare da musical a film, se no non funziona.
Cosa hanno in comune tutti questi esempi?

Sono tutti film non necessari.

Vi do tempo di assaporare queste parole in modo che possiate cercare di smontarmi.

Era davvero necessario dare una fidanzata a Quasimodo?
A che serve mostrare i Blues Brother senza quello che li rendeva dei Blues Brother?
E che cazzo di bisogno c'era di fare un sequel di Mamma Mia, una storia che è autoconclusiva?
Cosa c'è di utile da raccontare?

Dall'altra parte i buoni motivi sono:

Rispondere alle domande in sospeso:

Se una storia, dopo averti dato quelle cose umane che si chiamano "Emozioni", si conclude con un cliffhanger, l'arrivo di un sequel è la massima gioia a cui pensi.
Ti è piaciuto il primo e sai che oltre a rispondere alle domande in sospeso, il sequel potrebbe portare ulteriori contenuti per aumentare la tua visione su quel mondo.

Far vedere qualcosa di nuovo del mondo:

Far continuare una storia con le giuste motivazioni, può portare a esplorare argomenti, termini e territori che nella precedente avventura non sono stati approfonditi o soltanto accennati.
E ditemi Ladies and Gentlemen, se vi proponessi un'altra avventura, magari molto più emozionante della prima, a voi non interesserebbe?

Evoluzione e crescita del personaggio.

Un'avventura può cambiare parecchio l'eroe della storia.
Vediamo un personaggio che reagisce ai cambiamenti, vediamo un personaggio con sogni ed emozioni, vediamo un personaggio...umano.
Affronta il viaggio e in un certo senso viviamo insieme a lui la sua avventura.
è come crescere tra fratelli, combattere, ridere e piangere insieme a lui.
E se non è una cosa umana questa, non so proprio che cosa sia.
...
Forse fanatismo?
Direi.
Perché personalmente vedo tutti questi punti nella saga di Star Wars, talmente vasta da aver generato sequel, prequel, spin-off e midquel in quantità tra libri, fumetti, film e cartoni animati.
L'unico punto che non ha ancora toccato è il reboot.
(E prego che non lo facciano mai)




Perciò...è davvero necessario mandare avanti una storia?

Forse la risposta è molto più semplice di quello che sembra.
Se un prodotto può dare qualcosa di più, allora va bene.
Se non da nulla o anche meno, allora è meglio interromperlo sul nascere.

La fantasia non ha limiti, ma non per questo bisogna abusarne.
Semplicemente bisogna imparare a rispettare il suo equilibrio e i suoi tempi.
Se non lo si fa, è uno spreco di energie mentali ed economiche sia per i creatori sia per coloro che osservano.
Non è tanto diverso dallo sfruttare tutte le risorse naturali presenti sul pianeta e poi dire "Merda, mi sa che abbiamo un po' esagerato." dopo aver ridotto la terra a una fanghiglia inabitabile e infertile.

Perciò ricordate di usare queste regole per sapere se mandare avanti una storia.
Non sprecate l'acqua.
Riciclate sempre quando è possibile.
E per ogni cento pessime idee che usate, per favore, piantatene altre mille buone, in modo che un giorno possano crescere rigogliose e non dobbiate usare il fango per scrivere le vostre storie.

Buon Agosto Ladies and Gentlemen e buone vacanze.

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