Ditemi, di recente avete fatto per caso qualche brutto sogno?
Magari degli incubi così reali...da sembrarvi veri?
Se la risposta è si, allora vi invito a mettervi comodi, perché oggi gli incubi saranno alla base delle nostre storie.
Questo è "Treehouse of Horror #7"
La copertina al primo impatto dovrebbe già colpirvi nel subconscio, risvegliando in voi vecchi ricordi pieni di orrore e risate.
L'immagine omaggia "Se solo avessi un cervello", la 3° storia del episodio speciale "La paura fa 90 II" del 1991.
"A Springfield nessuno può sentirti gridare"
Bart è seduto sul divano a guardare il Krusty Show, sta per andare in onda il cartone animato di Grattachecca e Fichetto.
Marge pensa che lo show sia troppo violento per lui e gli ordina di smettere di guardare il cartone, ha paura che possa fargli venire gli incubi, ma lui ignora i consigli della madre.
Un po' di tempo dopo, Bart si trova in camera sua, dove inizia a sentire degli strani rumori, sembra il suono di un sintetizzatore e provengono dalla cantina
Il ragazzo decide di scendere giù per dare un occhiata e una volta arrivato, assiste all'indescrivibile.
Tutta la cantina si è trasformato in una sorta di nido alieno.
Bart si avvicina al padre per capire cosa sia successo, ma Homer, visivamente sconvolto e disperato ha solo un desiderio:
"Bart...u...u...uccidimi..."
Bart è disperato, non capisce cosa stia succedendo e non capisce perché il padre gli stia chiedendo una cosa tanto orribile, ma poco dopo ottiene la sua risposta.
Gli alieni hanno invaso la sua cantina e hanno utilizzato la sua famiglia e alcuni cittadini come incubatrici!
Bart scappa, corre più veloce che può, ma è tutto inutile...la regina aliena lo ha già messo in trappola!
Ma la fortuna gira di nuovo in favore del piccolo monello.
Bart si sveglia di sobbalzo, ringraziando il cielo che fosse soltanto un brutto sogno.
Oppure no?
"Non sono più a Springfield"
Lisa si risveglia in un prato, dal bernoccolo che ha sulla testa e dalla palla da Baseball lì vicina, capisce di essere stata colpita e di essere svenuta.
Dopo essersi alzata, scopre che il bernoccolo non è il suo unico problema.
Abitazioni colorate simil orientali e un fiume limpido, Lisa si è accorta di non trovarsi più a Springfield.
Decide di chiedere delle informazioni per sapere dove si trova, così incontra Ned Flanders, il giardiniere Willie e Barney, la bambina sembra non conoscerli e gli chiede se c'è un modo per tornare a casa.
I tre non conoscono la risposta, ma sanno che esiste una persona in grado di aiutarla, il Mago.
Per raggiungerlo deve seguire la strada di mattonelle gialle e durante il percorso fa la conoscenza di alcuni individui, uno spaventapasseri alcolista e senza cervello, un monello di latta che funziona a molla e una maniaca delle pulizie, insieme decidono di andare a far visita al mago.
Arrivano alla residenza del mago, ma quest'ultimo gli rivela che non può esaudire i loro desideri fino a quando il suo peggior nemico, il perfido Burns dell'ovest, sarà ancora in vita.
Così i 4 partono per affrontare il nemico del mago.
Ma Burns sa già tutto e manda il suo più fedele servitore, lo Smithers volante, a occuparsi della bambina.
Smithers riesce a rapire Lisa e a portarla nel castello del perfido Burns dell' ovest.
Lo spaventapasseri, la maniaca delle pulizie e il ragazzo di latta inseguono lo Smithers volante. Riescono a infiltrarsi nel castello di Burns e a ucciderlo gettandogli addosso
La missione è compiuta, ma il mago non può aiutarli dato che si rivela essere solo un imbroglione, ma il professor Frink ha la soluzione a tutti i loro problemi.
Per la maniaca delle pulizie, un'aspirapolvere.
Per il ragazzo di latta, delle batterie elettriche.
Per lo spaventapasseri senza cervello, un programma di disintossicazione dall'alcol.
Ma l'unica a non avere ancora una risposta è Lisa.
Come potrà tornare dalla sua famiglia?
Ma il professore non capisce cosa voglia dire...lei è sempre stata con la sua famiglia.
Lo shock fa svegliare Lisa e alla fine della storia, Bart si presenta davanti a lei vestito da uomo di latta, facendola svenire di nuovo.
"Homerectus"
Calotta Polare 1875.
Gli esploratori Weishpeel e Henshaw si stanno riposando nel loro campo base, il primo ordina al secondo di passargli il bricco del tè, Hershaw vorrebbe non sprecare la miscela reale ma Weishpeel insiste, afferma di aver trovato qualcosa e ha bisogno del tè per sciogliere la neve.
Entrambi gli scienziati sono sorpresi e vedendo l'aspetto bizzarro di Homer si chiedono che cosa sia.
Homer viene estratto dal ghiaccio e portato a Londra, gli scienziati si aspettavano di avere solo una mummia ben conservata nel ghiaccio, ma una volta dentro la camera di scongelamento, Homer si rivela vivo e vegeto.
Il Dottor Fondolago è stupefatto, da 55 anni stava cercando delle prove scientifiche per la sua teoria, secondo cui l'uomo si è evoluto da esseri inferiori e Homer è la chiave.
Ma il dottore vuole essere scrupoloso, non vuole che la notizia esca fuori dal laboratorio; peccato che il malvagio e avido custode abbia origliato tutto il discorso.
Gli scienziati però riescono a rintracciarlo e a riportarlo in laboratorio per concludere i loro esami.
Tutta la teoria del dottore perciò si è rivelata sbagliata, ma la domanda adesso è: Che cosa succederà a Homer?
Tre mesi dopo, Homer viene abbandonato nella giungla africana.
Gli scienziati lo hanno portato vicino a una famiglia di gorilla, sperando che questi lo adottino come un membro della loro gruppo, ma a un certo punto avviene un altro fatto insolito...uno dei gorilla inizia a parlare: "Homer."
Chi ha congelato Homer? Come ci è arrivato nel 1875? Perché tutti intorno a lui sono così diversi? Perché il gorilla parla?
Si scopre che Kang e Kodos hanno fatto un altro dei loro cattivi scherzi, i due alieni avevano congelato Homer e lo avevano portato su un pianeta simile al suo...il nostro.
Il laboratorio appartiene al professor Frink.
Insieme hanno intenzione di sperimentare l'ultima invenzione dello scienziato, "Il raggio Rifandino", capace di creare una copia identica di qualunque cosa.
I due fanno un esperimento usando come cavia il fumetto di "Radio Man #13"
L'esperimento riesce, ma mentre il professor Frink vorrebbe usare la macchina per il beneficio dell'umanità, l'uomo dei fumetti pensa solo a come sfruttare la macchina per manipolare il mercato dei fumetti.
La discussione viene interrotta da un avvocato che irrompe nel laboratorio.
Lavora per il signor Burns e dato che Frink aveva ricevuto denaro e materiali da lui, il raggio duplicatore appartiene al suo finanziatore.
Frink deduce che tutto ciò che il raggio duplica subisce una mutazione, diventando il suo esatto contrario.
l'esperimento riesce e genera in questo modo il duplicato contrario di Homer Simpson, Dave Iato.
Una sorta di super uomo, gentile, forte, servizievole e intelligente.
Dave va a vivere con Homer e vedendo le dinamiche della famiglia Simpson, decide di creare una famiglia tutta sua.
Per farlo, ruba il raggio duplicatore e colpisce tutti i membri della famiglia Simpson.
In questa maniera nascono le contro parti dei Simpson:
Midge la mamma pigra e brutta, Lena, la ribelle sexy, Garth, il beneducato e...Maggie parlante.
Dave però ha scoperto che la tecnologia del raggio non è di origine umana.
Per avere maggiori informazioni vanno dal signor Burns e quest'ultimo ammette di aver commerciato effettivamente della tecnologia aliena.
Capendo di non poter fare molto con ciò che ha, Burns richiama gli alieni per discutere di affari.
Queste storie hanno giocato molto con il tema del sogno, c'è chi ha visto in faccia la paura, chi ha visto troppo e non lo ha accettato, chi voleva seguire un ideale e chi voleva qualcosa di più dalla vita.
Per quel che mi riguarda, penso che non ci sia nulla di male nel chiudere dolcemente gli occhi e sognare, ma ricordate:
"Il sonno della ragione genera mostri."
AHAHAHAHAHAHAHAHAH!!
Ladies and Gentlemen, i racconti della casetta sull'albero sono finiti, noi come...aspettate un momento...qua...c'è una botola!
Strano, sembra l'entrata per accedere...a una cripta.
Se non vi dispiace, io vi precedo.
(La botola si chiude)
AAAAH!!
Nessun commento:
Posta un commento